La città si è sviluppata intorno alla nota Basilica che ospita la celebre reliquia della Santa Casa dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque e visse e dove ricevette l’annuncio della nascita miracolosa di Gesù.
Secondo la tradizione cattolica, quando Nazaret, dove la Santa Casa si trovava, stava per essere conquistata nuovamente dai musulmani, che nel 1291 cacciarono definitivamente i cristiani da Gerusalemme; degli angeli scesi dal cielo strapparono la Casa e la portarono in volo, in più tappe, fino a Loreto.
Transitarono dapprima a Tersatto, nei pressi di Fiume, in Croazia, ma essendo preda molto spesso di ladri e malfattori, la ripresero in volo fin nelle Marche.
Dapprima la posarono nei pressi di Ancona, nel quartiere di Posatora, che si formò proprio intorno alla reliquia; e deriva il suo nome da questo evento Posa-et-Ora.
Vi restò circa otto mesi; poi la ritraslocarono nei pressi di Porto Recanati, in località “Banderuola”, ma troppo esposta ai pericoli delle incursioni turche, la riposarono di nuovo in un altro luogo, in un terreno proprietà di due fratelli che iniziarono a contendersela. Per l’ultima volta gli angeli la ripresero in volo e la posarono, nella notte fra il 9 e il 10 dicembre del 1294, al centro della strada che da Recanati va al suo Porto, sulla cima di una collina coperta di Lauri, e così dal nome latino di Laurus si chiamò Lauretum, quindi Loreto.
Gli studi iniziati sin da pochi anni dopo questo evento, mettono in luce senza ombra di dubbio la provenienza della casa dalla Palestina, sia per stile architettonico che soprattutto per l’uso di materiali costruttivi sconosciuti al territorio delle Marche ed invece molto usati all’epoca in Terrasanta.
Altre evidenze della terra di origine provengono dai dipinti e dai graffiti tuttora visibili che ritraggono santi della chiesa orientale e riportano il passaggio dei pellegrini che sin dall’era di Costantino visitavano la Casa. Inoltre, le dimensioni dell’abitazione coincidono con quelle del “buco” rimasto a Nazaret dove prima si trovava la Casa.
Una recente teoria, supportata dal ritrovamento di documenti posteriori al 1294 afferma che il trasferimento fu operato dai principi Angeli Comneno, un ramo della famiglia imperiale di Costantinopoli. Nel maggio 1900 al vescovo di Digione Mons. Landrieux venne confidata, in segreto, da Giuseppe Lapponi, archiatra pontificio, la scoperta certi documenti negli archivi vaticani. Essi testimoniavano come una nobile famiglia bizantina di nome Angeli o De Angelis, discendente dagli imperatori di Costantinopoli, nel secolo XIII, asportò le mura della Casa della Madonna da Nazaret, salvandole dalle devastazioni musulmane e le portò in Italia.